Il decreto Salva Casa è stato approvato in via definita in Senato.
Le nuove disposizioni introducono molte novità, a cominciare dalle misure che consentono di considerare abitabili anche i micro monolocali, ovvero gli appartamenti con altezza interna di 2,40 metri e superficie di 20 metri quadri ei bilocali fino a 28 metri quadri, rispetto ai limiti precedenti, rispettivamente di 28 e 38 metri quadri.
Riqualificazione e abusi edilizi: cosa cambia
La nuova legge ritiene che gli abusi edilizi in un condominio non siano sufficienti a fermare i lavori di ristrutturazione in singoli appartamenti.
Inoltre, il tempo per rimuovere gli abusi è esteso da tre a otto mesi dopo l’ingiunzione comunale. Sono inclusi anche i porticati e le tende bioclimatiche tra le opere di edilizia libera.
Aggiornamento sui requisiti igienico-sanitari
Nel decreto Salva Casa, i criteri per i requisiti igienico-sanitari delle abitazioni sono rivisti per superare parzialmente la normativa del 1975.
Il responsabile del progetto può certificare la conformità alle norme igieniche in casi eccezionali, specialmente per interventi di recupero che migliorano le condizioni igieniche o la ventilazione degli spazi.
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Promozione della riqualificazione urbana
Il decreto Salva Casa si inserisce in un contesto di aggiornamento della legge del 1975 e mira a valorizzare la riqualificazione urbana per ottimizzare gli spazi nelle città.
Tuttavia, la riduzione della metratura minima per l’abitabilità non è accolta positivamente da tutti, specialmente dall’opposizione politica.
Cambi di destinazione d’uso, da oggi più semplici
Il decreto introduce semplificazioni nei cambi di destinazione d’uso, specialmente per le attività di edilizia libera, che non necessitano di opere strutturali per essere approvate.
I cambi di destinazione per semiterrati e piani terra sono ora possibili se approvati dalla normativa regionale. Anche il recupero dei sottotetti sarà più semplice, senza dover rispettare le distanze minime tra edifici.
Eliminata la doppia conformità
Il decreto Salva Casa introduce la rimozione del requisito della “doppia conformità” per sanare abusi edilizi di entità minore. D’ora in poi, per regolarizzare tali irregolarità, basterà che l’intervento rispetti le norme urbanistiche attuali al momento della richiesta, senza dover considerare le leggi in vigore al momento in cui l’abuso è stato commesso.
Tolleranze edilizie ampliate
Le tolleranze per le costruzioni sono ampliate.
Per gli interventi realizzati fino al 24 maggio 2024, le discrepanze fino al 6% nelle dimensioni degli edifici non saranno considerate violazioni, con percentuale variabile a seconda della superficie.
Le tolleranze vanno dal 5% per unità di 60-100 metri quadri, al 3% per quelle superiori a 300 metri quadri.
Nuovi interventi di edilizia libera: quali sono?
Nel decreto Salva Casa vengono introdotte nuove categorie di interventi che rientrano nell’edilizia libera, per i quali non è necessario ottenere alcun permesso. Tra questi interventi, sono inclusi:
- l’installazione di vetrate panoramiche rimovibili e trasparenti (VEPA);
- l’installazione di strutture fisse come pergole o tende bioclimatiche, destinate a offrire protezione dal sole e dalle intemperie.
Inoltre, tra gli interventi considerati edilizia libera, rientrano anche:
- l’installazione di pompe di calore con potenza fino a 12 kW;
- la rimozione delle barriere architettoniche;
- gli interventi di manutenzione ordinaria.
Decreto Salva Casa: respinto il “Piano Milano”
L’emendamento “Salva Milano” è stato respinto: il provvedimento avrebbe dovuto risolvere le problematiche urbanistiche e sbloccare circa 150 cantieri.
La difficoltà risiede nella scarsità di terreni edificabili e nell’espansione per la riconversione di edifici esistenti, piuttosto che la costruzione su nuovi terreni.
I casi in cui un nuovo edificio ha un carico urbanistico maggiore del precedente richiedono ulteriori verifiche, come il pagamento degli oneri di urbanizzazione o la conformità ai piani comunali.
La magistratura indaga su come le normative siano state applicate dagli uffici comunali di Milano, fermando così nuovi cantieri.
Regole e tempistiche per le sanatorie
Dal 29 luglio sono già operative le nuove norme per le sanatorie edilizie.
I Comuni avranno 45 giorni per decidere sulle richieste di permesso di costruire in sanatoria, ridotti a 30 giorni per le SCIA.
In caso di mancata risposta, l’opera sarà automaticamente regolarizzata. Per interventi privi di autorizzazione paesaggistica, sarà necessario richiedere un parere all’autorità competente, che avrà fino a 180 giorni per esprimersi.