La nuova direttiva europea case green pone un obiettivo ambizioso: raggiungere edifici a zero emissioni entro il 2050.
Per realizzare questa visione, sarà indispensabile adottare incentivi stabili e efficaci per promuovere l’efficientamento energetico degli immobili: anche se è ancora presto per avere certezze, è evidente che senza un sistema di duraturo, gli obiettivi dell’UE saranno difficilmente raggiungibili.
La Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) fornisce agli Stati membri la flessibilità di scegliere tra vari strumenti per incentivare tali interventi: alla luce dell’entrata in vigore, come verrà rivisto il sistema attuale dei bonus edilizi in Italia?
L’importanza di un sistema di incentivi sostenibile
Attualmente, il dibattito sui bonus edilizi è spesso dominato dal Superbonus, che ha attivato circa 494.000 cantieri, ma ha subito molte modifiche, complicando notevolmente la gestione delle cessioni dei crediti e delle detrazioni.
Con la nuova direttiva europea “case green”, potremmo vedere l’introduzione di nuovi incentivi focalizzati sulla riduzione delle emissioni e sull’efficienza energetica.
È essenziale che questi nuovi bonus siano strutturati in modo tale da essere facilmente accessibili e gestibili, evitando le complicazioni incontrate con il Superbonus.
Bonus case green 50% e la direttiva europea
L’attuale “bonus case green” italiano, che prevedeva una detrazione del 50% sull’IVA per l’acquisto di immobili a basso impatto ambientale, non ha una diretta relazione con la nuova direttiva europea, e non è stato prorogato dalle recenti leggi di bilancio.
Obiettivi della direttiva europea case green per il 2024
La direttiva europea stabilisce che entro il 2050 tutti gli edifici dovranno essere a zero emissioni.
In Italia, circa 5 milioni di edifici con prestazioni energetiche scadenti necessitano di interventi significativi.
Secondo uno studio della Commissione Europea, saranno necessari investimenti annuali di 275 miliardi di euro entro il 2030 per trasformare il settore immobiliare in tutta l’UE.
Supporto per le famiglie vulnerabili
La direttiva EPBD pone particolare enfasi sulla protezione delle famiglie vulnerabili, richiedendo che gli Stati membri implementino finanziamenti e misure di sostegno che rendano accessibili gli investimenti necessari.
L’utilizzo di parametri basati sul reddito per garantire che gli incentivi finanziari raggiungano chi ne ha più bisogno, appare la scelta più probabile: potrebbero essere previste limitazioni agli aumenti dei canoni di locazione e misure per sostenere le famiglie nel coprire i costi iniziali delle ristrutturazioni.
Nuovi bonus edilizi per le “case green”
Gli Stati membri sono invitati a sviluppare strumenti finanziari che promuovano investimenti nell’efficienza energetica, come prestiti per l’efficienza energetica, mutui per la ristrutturazione, contratti di rendimento energetico, incentivi fiscali, sistemi di detrazioni in fattura e fondi di garanzia.
Questi strumenti devono essere accessibili a tutti i cittadini, con particolare attenzione a rendere le procedure di richiesta e concessione dei finanziamenti semplici e trasparenti.
Ristrutturazioni profonde
Gli Stati membri sono incentivati a supportare maggiormente le ristrutturazioni profonde, ovvero interventi che riducono il consumo di energia primaria del 60% o più, quando non è possibile raggiungere zero emissioni.
Prospettive future in Italia
È fondamentale che l’Italia adotti misure concrete per assicurare che ogni cittadino possa usufruire degli incentivi necessari per conformarsi alle nuove normative.
La nuova direttiva potrebbe spingere verso una riforma dei bonus edilizi, riducendo la frammentazione delle attuali detrazioni e introducendo incentivi fiscali a lungo termine per le fasce di reddito più elevate e contributi diretti per le famiglie con redditi più bassi.