L’approvazione della direttiva europea “case green” da parte del Parlamento Europeo è ormai una realtà. Come cambia l’APE – Attestato di prestazione energetica?
Tra le modifiche previste ci sono nuovi requisiti per il calcolo del fabbisogno energetico secondo le norme EN, l’introduzione di un passaporto di ristrutturazione e la valutazione della predisposizione dell’edificio all’intelligenza.
Tutti questi aspetti hanno ripercussioni sull’APE per come lo conosciamo oggi. Vediamo in che modo sarà necessario modificarlo.
Che cos’è l’Attestato di Prestazione Energetica (APE)?
L’APE è un documento che quantifica la prestazione energetica di un edificio o di una singola unità immobiliare, secondo una metodologia comune a livello europeo.
La prestazione misurata, riflette la quantità di energia necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico dell’edificio, includendo riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, produzione di acqua calda e illuminazione.
Il fabbisogno energetico rappresenta l’energia richiesta per mantenere condizioni ambientali confortevoli.
Quando è richiesto l’APE?
L’APE è necessario in caso di vendita, trasferimento gratuito o nuova locazione di edifici o unità immobiliari.
Deve essere disponibile sin dall’inizio delle trattative e consegnato al termine delle stesse allegato al contratto, eccetto nel caso di locazioni di singole unità immobiliari.
Gli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni importanti richiedono un APE prima del rilascio del certificato di agibilità.
La Direttiva Case Green
La Direttiva EPBD mira a soddisfare diverse necessità dell’Unione Europea attraverso i seguenti macro-obiettivi:
Conseguire la neutralità climatica entro il 2050: raggiungere un bilancio netto di emissioni di gas a effetto serra pari a zero, contribuendo significativamente alla lotta contro il cambiamento climatico.
Incentivare l’autoproduzione da fonti rinnovabili: promuovere l’uso di energie rinnovabili attraverso l’autoproduzione, riducendo la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili e migliorando la sostenibilità energetica.
Riqualificare il patrimonio immobiliare energivoro: rinnovare e migliorare gli edifici esistenti che consumano elevate quantità di energia, riducendo il loro impatto ambientale e migliorando l’efficienza energetica complessiva.
Introdurre soglie minime prestazionali per gli edifici: stabilire standard minimi di prestazione energetica per tutti gli edifici, garantendo che nuovi edifici e quelli ristrutturati rispettino criteri di efficienza energetica rigorosi.
Questi obiettivi sono fondamentali per migliorare la sostenibilità ambientale, ridurre le emissioni di gas serra e promuovere l’uso di energia rinnovabile all’interno dell’Unione Europea.
La Direttiva Case Green rappresenta una svolta epocale nel mondo immobiliare che avrà un grosso impatto, a cominciare dall’attestato di prestazione energetica. Vediamo come cambia l’APE e come cambierà nei prossimi anni.
Come cambia l’APE
La direttiva introduce una scala comune di classi di prestazione energetica a livello europeo. L’APE dovrà contenere dati accurati sulla prestazione energetica dell’edificio e suggerimenti pratici per il miglioramento.
Tra le informazioni obbligatorie ci saranno il consumo di energia primaria e finale, il fabbisogno energetico, la produzione di energia rinnovabile, le emissioni di gas a effetto serra e, facoltativamente, i sensori o controlli della qualità ambientale interna.
Nuove modalità per il calcolo
Per raggiungere gli obiettivi sopra elencati, è indispensabile introdurre nuove modalità di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici e rivedere le normative che regolano la progettazione e la certificazione energetica.
Sarà necessario implementare una nuova Relazione Energetica di Progetto, sostituendo l’attuale normativa (ex L.10/91 e s.m.i.), per adeguarsi ai nuovi standard.
Nuovo approccio metodologico
Si richiederà un approccio metodologico innovativo per la redazione degli Attestati di Prestazione Energetica (APE), garantendo una valutazione più accurata e completa delle prestazioni energetiche degli edifici.
Questi cambiamenti sono essenziali per migliorare l’efficienza energetica e per garantire che la progettazione e la certificazione degli edifici siano allineate agli obiettivi di sostenibilità e neutralità climatica dell’Unione Europea.
Specifiche del nuovo APE
Entro il 29 maggio 2026, l’APE dovrà aderire al modello europeo e indicare le classi energetiche su una scala da A a G, dove A rappresenta edifici a emissioni zero e G quelli con le prestazioni peggiori.
Le altre classi, da B a F, dovranno essere distribuite adeguatamente secondo gli indicatori di prestazione energetica.
La prima pagina dell’APE includerà la classe energetica, il consumo annuo di energia in kWh/(m².a), la percentuale di energia rinnovabile prodotta, le emissioni di gas a effetto serra in kgCO2/(m².a) e, se disponibile, il valore del GWP nel corso del ciclo di vita.
Inoltre, dovranno essere riportate informazioni sulla capacità dell’edificio di rispondere a segnali esterni e di ottimizzare il consumo energetico, nonché sull’efficienza del sistema di distribuzione del calore.