L’acquisto della seconda casa ti mette davanti un conto più salato rispetto a quello della prima casa. Se vuoi investire dei soldi su un immobile dovrai affrontare una serie di incombenze, come imposte e spese, da versare allo Stato. Non sottovalutare inoltre il fatto che, per questa tipologia di acquisti, non sono ancora previsti degli sconti fiscali e detrazioni per il mutuo, pari al 19% sugli interessi passivi del mutuo della prima casa.
Acquisto seconda casa: quali sono le imposte
Le tasse che dovrai pagare per acquisto seconda casa sono:
- l’IVA,
- l’imposta di registro,
- l’imposta catastale
- l’imposta ipotecaria.
Queste imposte possono avere un impatto diverso a seconda del caso in cui tu decida di acquistare da un soggetto privato o da un’impresa pubblica.
Se acquisti una seconda casa da un’impresa costruttrice l’atto è esente IVA a meno che non si realizzino casi particolari che invece prevedono il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto. Per esempio: dovrai sostenere il pagamento dell’IVA se acquisti una casa popolare dove il venditore ha deciso di apporre IVA o se il venditore ha deciso di apporre l’imposta sulla’abitazione ultimata da cinque o più anni o se l’acquisto riguarda alloggi sociali.
In questi casi l’importo dell’IVA varia a seconda della categoria catastale di cui fa parte l’immobile che vuoi acquistare. Nel caso in cui l’abitazione faccia parte delle seguenti categorie catastali: A/1, A/8 e A/9 la valuta di riferimento è pari al 22%, diventa invece del 10% in tutti gli altri casi.
Non dimenticare che, per valutare il valore totale della tassa, dovrai calcolare la valuta sul prezzo totale dell’immobile.
L’imposta di registro che ti dovrai accollare è invece pari a 200 euro, stesso importo per l’imposta ipotecaria e per quella catastale.
Se l’acquisto della seconda casa avviene mediante asta o tramite agenzia immobiliare invece, dovrai pagare un’imposta di registro pari al 9% calcolato sul prezzo totale dell’immobile. Questa imposta non può comunque mai essere inferiore ai mille euro. Sempre effettuando l’acquisto mediante asta o agenzia immobiliare l’imposta ipotecaria e quella catastale hanno un importo fisso pari a 50 euro.
Pagamento delle tasse: come avvengono
Il pagamento delle tasse sopra elencate dovrà essere onorato immediatamente. Questo significa che, oltre all’importo da pagare per l’acquisto della seconda casa, dovrai anche calcolare la somma delle imposte da versare all’atto di compravendita. Dovrai versare l’importo calcolato direttamente al notaio che avrà cura di ricevere non solo il valore dell’imposta di registro, quella catastale e quella ipotecaria, ma anche la sua parcella.
Tra le spese di cui devi tener conto c’è infatti anche quella relativa all’onorario del notaio che redige l’atto di vendita e che, per la legge italiana, deve essere pagato dall’acquirente. Il costo della parcella del notaio non prevede un importo fisso ma varia in base a una serie di parametri quali: il listino prezzi del notaio stesso, il luogo dove verrà acquistata l’abitazione e il tipo di casa che andrai ad acquistare. Considera infatti che le abitazioni facenti parte della categoria catastale A/9, ossia quelle di lusso, comportano un costo maggiore.
Ulteriori tasse a carico dell’acquirente
Dopo l’acquisto della tua seconda casa dovrai pagare ulteriori tasse strettamente collegate ai servizi che lo Stato eroga, ossia le utenze standard come luce o gas.
La tassa sui rifiuti è un’altra imposta della quale devi tener conto e che incide sul tuo portafogli anche se la casa non è abitata.
Per quello che riguarda IMU e TASI non ci sono regole universali poiché, queste due imposte, sono sempre dovute a meno che l’immobile che hai acquistato non si trovi in un Comune dove è stata stabilita un’aliquota pari allo zero.
Se la tua seconda casa è affittata, in base all’assunto generale, dovrai versare il 90% del valore del tributo – il restante 10% viene versato dall’inquilino. Tuttavia ogni Comune può stabilire percentuali diverse. Se la tua seconda casa invece è sfitta dovrai accollarti l’intero importo previsto dalla tassazione in merito.
Esistono dei casi in cui è possibile evitare il pagamento delle imposte relative alle utenze e quelle della Tari, ossia la tassa sui rifiuti. La regola generale prevede che queste debbano comunque essere onorate anche se la casa è sfitta tuttavia se riesci a dimostrare che la stessa è completamente vuota, priva di immobili e che le utenze non sono attive, potrai evitare il pagamento delle imposte sulle utenze e sulla TARI.